| Questa è una lettera di ringraziamento che avevo scritto su murmurs dopo lo scioglimento, qui nella versione italiana. Poiché ho già mandato una foto con altre creazioni e non si può postare altro, consideratela pure fuori concorso. Ciao!
AVETE PORTATO LA LUCE NELLA MIA VITA
Cari R.E.M., vi ho conosciuto molto tardi (ai tempi di Reveal), ma il rimpianto più grande nell’aver perso le prime due decadi della vostra meravigliosa carriera è soprattutto legato al non avervi visto prima dal vivo. E’ difficile spiegare come le vostre canzoni abbiano portato la luce nella mia vita, ma nulla è mai riuscito a farmi stare meglio di questa combinazione magica tra la musica di Mike, Peter (e Bill) e la voce sensuale e caldissima di Michael oltre ai suoi testi stralunati. Non ho mai visto un gruppo riuscire ad esprimere così bene dei sentimenti tanto variegati, dimostrando che si possono scrivere dei capolavori anche componendo canzoni allegre. Pur essendo una persona che ha bisogno di più ascolti per apprezzare una canzone, non dimenticherò mai la forte euforia che ho provato la prima volta che ho ascoltato Disguised. C’è qualcosa di terapeutico nella vostra arte. E’ grazie a voi che ho conosciuto altri gruppi e fatto nuove amicizie, è sempre grazie a voi che ho scoperto quanto fosse bello andare ai concerti. Quando vi ho visto dal vivo sono rimasta scioccata: mai visto in vita mia un altro frontman capace di mettere insieme una sensualità travolgente ed un'infinita tenerezza, capace di farti sentire contemporaneamente in soggezione (con il suo sguardo penetrante) ed in confidenza (con il suo sorriso innocente da bambino timido), capace di essere grintoso (l'energia che emana sul palco è pazzesca) e delicato. Insomma, sia “cucciolo” sia “animale” (in calore). Sarà forse perché vi seguo solo da un decennio, ma a me piacciono moltissimo anche i vostri album del periodo “post-Berry”, in particolare Up ed Accelerate. Mi piace anche Around The Sun e trovo che le critiche verso questo album siano state eccessive: se da una parte condividevo che la produzione avesse rovinato delle ottime canzoni, dall’altra non trovavo nulla di male nell’aver favorito le ballate alle canzoni più veloci. Così quando iniziavano a circolare voci che il successore di Around The Sun sarebbe stato un album rock, temetti che questa vostra scelta fosse dettata più dall’esigenza di compiacere fan e critici, piuttosto che da una reale ispirazione. Queste paure erano alimentate soprattutto dal fatto che a me piacevano molto di più Leaving New York e Boy In The Well rispetto ad Animal ed I’m Gonna DJ. Inoltre le canzoni di Around The Sun risultavano migliorate tantissimo non appena venivano suonate nell’Around The World Tour. Nel frattempo i Radiohead stavano testando in tour le demo del loro futuro In Rainbows e nella mia fantasia si stava insinuando il sogno che anche voi faceste lo stesso (anche perché ricordavo di come Final Straw e Make It All OK suonassero meglio nelle versioni demo del 2003). Poi ci furono i Working Rehearsals e fu così che questo mio sogno si realizzò completamente! Non solo, nelle due date (terza e quarta) in cui sono stata presente, tutti i miei pregiudizi sulla svolta rock del successore di Around The Sun crollarono come un castello di carte! E’ vero che Accelerate si pone in netto contrasto ad Around The Sun, ma a mio parere avevate intenzione di scrivere canzoni rock già dopo Reveal, altrimenti non si spiega come mai Around The Sun fosse descritto come “primitive and howling” e canzoni veloci come Animal, I’m Gonna DJ, Weatherman e Man-Sized Wreath fossero nate già in quel periodo. Lo stesso Peter, nel criticare la produzione di Around The Sun, aveva dichiarato che avrebbe preferito che l’album fosse acustico piuttosto che rock. Del resto, sempre a detta sua, c’era “tanto materiale da riempire 3 album diversi”. Non solo, per quanto Reveal fosse molto prodotto, Peter ne è comunque un estimatore. Allora perché, a differenza di Up e Reveal, la produzione non ha funzionato in Around The Sun? A mio parere più che una mancanza d’ispirazione si è trattato maggiormente di una mancanza di idee chiare sulla DIREZIONE STILISTICA da seguire, forse dettata dal desiderio di rinnovarsi, ma dal sospetto che l’ispirazione maggiore ci sarebbe stata tornando al passato. Probabilmente la svolta rock di Accelerate ha trovato la sua origine in questo contesto confuso per poi evolversi spontaneamente in attesa di nuove ispirazioni su canzoni veloci. Del resto se si fosse proseguita la strada elettronica, ci sarebbe comunque rimasto il rischio di ripetersi sulle orme di Up e Reveal. A questo punto ritornare al passato è stata la scelta più giusta, perché ormai sarebbe stato veramente duro rinnovarsi dopo ben 13 album, ma soprattutto perché la produzione di Around The Sun aveva scatenato la necessità urgente di tornare ad un sound più essenziale e spontaneo. E’ stato proprio quando sono stata all’Olympia Theatre che ho capito che voi volevate fare un album rock non per compiacere fan e critici, ma perché avevate trovato l’ispirazione giusta. Infatti, nonostante le setlist di Dublino fossero le migliori del mondo, la maggior sorpresa è stata nell’accorgersi che le emozioni non solo venivano dalle favolose chicche del passato, ma anche dagli inediti, a tal punto che nella quarta data non ho potuto fare a meno di gridare “it’s wonderful” alla fine di Disguised. Non dovevo essere nemmeno l’unica a pensarla in questo modo, dato che poi sarebbe diventata il nuovo primo singolo! Con i Working Rehearsals siete riusciti ad ottenere tanti obiettivi (dal sound spontaneo di Accelerate alla realizzazione di un sogno mio, ma penso anche di tanti altri fan) ed è meraviglioso che questa sia stata la vostra reazione verso tutte le critiche legate ad Around The Sun. Tral’altro ritengo che la spontaneità di Accelerate si rifletta perfettamente anche nei testi, molto schietti e viscerali persino nelle poche ballate. Poi venne il tour di Accelerate. Nonostante noi italiani siamo molto disprezzati all’estero a causa di berlusconi (che io NON ho mai votato!), voi siete stati così gentili da averci regalato ben 7 date (più quella promozionale al “Rolling Stone”)! Questo non lo dimenticherò mai, insieme a tutto il resto. Ancora una volta siete riusciti a soddisfare in pieno tutte le mie aspettative con un tour meraviglioso e lo splendido rapporto che ogni volta riuscite ad instaurare con noi fan. La coreografia di Hollow Man a Milano è riuscita anche per merito vostro, perché avete deciso di inserire all’ultimo momento quella canzone che non era prevista nella setlist, ma che vi è stata chiesta dai fan. E’ un gran peccato che questo tour così meraviglioso non sia testimoniato da un DVD ufficiale o dal sequel del libro “Hello”. Il fatto di avere visto Michael SEMPRE sorridente, mi dà l’impressione che lui voglia sempre dare il massimo e che la sua reticenza a fare tour sia più dovuta al timore di non riuscire a soddisfare le aspettative dei fan e di volere lasciare così un bel ricordo anche nel contesto live. Poi venne Collapse Into Now, altro ritorno al passato rispetto ad Accelerate, ma tanto diverso! Quello che non avevo capito (o che NON VOLEVO CAPIRE) è come questo album così eterogeneo fosse in realtà un concept, il cui tema era l’addio. A rileggersi i testi vengono i brividi su quanti segnali fossero disseminati su tutto l’album, a partire da All The Best e Blue. Naturalmente la sola copertina ha fatto venire qualche sospetto (non solo il saluto, ma anche il font comune tra il titolo e il nome della band). A questo punto mi chiedo se Patti Smith messa in chiusura non sia un caso (anche le strofe finali “Cinderella boy, you've lost your shoe / Cinderella boy, your coach awaits” sembrerebbero indicare la fuga di qualcuno dovuta al tempo scaduto). Mi chiedo se Jacknife Lee non abbia avuto l’idea della bellissima reprise per sottolineare come questo meraviglioso sogno sia iniziato grazie a lei e finito insieme a lei come a chiudere un ciclo. Mi chiedo se lo stesso Collapse Into Now non sia esso stesso una reprise di tutta la loro discografia nella scelta di un ritorno al passato che, forse complice il nuovo greatest hits, spazia nell’arco di tutta la loro carriera dando una (apparente?) idea di eterogeneità. Ma queste sono tutte seghe mentali…tanto poi quello che veramente importa sono tutte le emozioni che siete riusciti a darmi fino all’ultimo, anche nei momenti difficili. Mi rendo conto che siete stati speciali anche nel doloroso momento dell’addio: voler lasciare un bel ricordo è il modo migliore di essere onesti con se stessi e quindi anche con i fan. Nonostante continui a soffrire per il vostro scioglimento, mi rendo conto (ahimè solo razionalmente) che ancora una volta avete ragione voi. Il 21 settembre I SAW THE LIGHT FADING OUT, ma rimarrà sempre accesa nel mio cuore. Perciò Michael, Mike, Peter vi sarò eternamente grata per tutte le emozioni che avete dato sia a me sia a mia madre (sempre accanto a me in prima fila ai concerti, nonostante l’età). Un grazie super-speciale anche a Bill Berry, non solo per il suo fondamentale contributo (rimpiango di non averlo mai visto live), ma anche per aver preteso che non vi scioglieste dopo il suo abbandono nel 1997. Un grande abbraccio a tutti voi. Con amore,
Valentina
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